I misteri del blue monday: il giorno più triste dell’anno

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Oggi è il 15 gennaio 2024, ed è il “Blue monday”, ovvero il giorno più triste dell’anno. Ma perchè si chiama in questo modo? Perchè “blue”? Da dove nasce questo giorno e come mai “è triste”?

Immergiamoci quindi nei misteri di questo giorno!

Perché QUESTO GIORNO si chiama Blue Monday?

Il “Blue monday” cade ogni anno il terzo lunedì di gennaio. La denominazione “Blue Monday” ha origini interessanti e non è affatto casuale. Questo termine è stato coniato da Cliff Arnall, uno psicologo britannico, nel 2005 e reso pubblico per la prima volta all’interno del comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel. 

Arnall ha sviluppato una formula matematica con l’obiettivo di aiutare le compagnie di viaggio nell’analizzare le tendenze di mercato e i comportamenti dei loro clienti. Osservò infatti che le persone erano più incline a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato depressivo cioè di malumore. Elaborò l’equazione tenendo in considerazione vari fattori, come: le condizioni meteorologiche, la capacità di gestire i debiti accumulati, il periodo appena trascorso di Natale, il fallimento dei propositi stabiliti con l’inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessità di agire. 

La data risultante da questa equazione, il terzo lunedì di gennaio (che tipicamente cade tra il 15 e il 21 del mese), è stata designata come il “Blue Monday”.

L’intera idea rientra nell’ambito della pseudoscienza. Rientrano nelle pseudoscienze tutte quelle teorie, metodi o pratiche che vogliono apparire scientifici ma che tuttavia non soddisfano i criteri tipici di scientificità, ovvero sono ottenuti e sviluppati senza l’applicazione del metodo scientifico. Per questo motivo l’equazione ideata da Arnall viene ritenuta priva di alcun fondamento.

La formula

dove:

Tt = tempo di viaggio;

D = ritardi;

C = tempo speso in attività culturali;

R = tempo speso rilassandosi;

ZZ = tempo speso dormendo;

St = tempo speso in uno stato di stress;

P = tempo speso a preparare i bagagli;

Pr = tempo speso nella preparazione.

COM è nato questo giorno?

Il Blue Monday non ha radici storiche profonde, ma piuttosto è il risultato di una formula che cerca di quantificare il disagio post-festività. Tuttavia, è importante sottolineare che la sua creazione ha suscitato dibattiti e discussioni nella comunità scientifica. Alcuni esperti sostengono che ridurre la complessità delle emozioni umane a una formula matematica è eccessivamente semplificante. Altri, invece, vedono nel Blue Monday un modo per sensibilizzare sul tema della salute mentale e dell’importanza di prendersi cura di sé stessi in periodi critici.

Perché è definito “triste” questo giorno?

Il Blue Monday è considerato triste principalmente a causa della combinazione di fattori che contribuiscono al disagio emotivo. Dopo le festività natalizie, molte persone sperimentano una sorta di “abbattimento post-festività”, sentendosi sopraffatte dalla routine quotidiana, dalla mancanza di luce solare e dalla preoccupazione finanziaria. La pressione di mantenere le buone intenzioni del nuovo anno e il senso di inadeguatezza possono contribuire ulteriormente a un’atmosfera malinconica.

La situazione attuale

In base a quanto riportato dal Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi, in base ai dati di Telefono Amico Italia, nei primi sei mesi del 2023 sono state oltre 3.700 le richieste di aiuto per gestire pensieri suicidi, oltre 20 al giorno, con un aumento del 37% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Sono i giovani tra i 19 e i 35 anni e gli adulti tra i 46 e i 55 anni ad aver chiesto maggiormente aiuto, ma si registra anche un aumento, negli ultimi anni, di under 19. Il 73% delle richieste sono arrivate al servizio telefonico, il 20% su Whatsapp, il 7% via mail.

Vi è quindi sempre di più la necessità di dover parlare e sensibilizzare ancora di più su un tema così delicato e importante.

Il marketing e la reazione delle aziende a questo giorno

In risposta alla percezione negativa del Blue Monday, alcune organizzazioni e aziende hanno avviato campagne per trasformare questo giorno in un’occasione positiva. Ad esempio, promuovendo azioni gentili, incoraggiando la condivisione di buoni momenti o sostenendo cause benefiche.

Altre imprese sfruttano il concetto del Blue Monday per creare campagne di vendita e promozioni, offrendo sconti e offerte speciali per “contrastare la tristezza”. Questo approccio, però, è stato oggetto di critiche, poiché può sembrare sfruttare a fini commerciali un concetto legato alla salute mentale.

Conclusione

Nonostante quanto riportato, è fondamentale ricordare che il Blue Monday non deve necessariamente tradursi in tristezza. Possiamo affrontarlo con consapevolezza e prendere misure per migliorare il nostro benessere emotivo. Iniziare la giornata con un sorriso, praticare la gratitudine e dedicare del tempo a sé stessi possono essere passi preziosi per contrastare la malinconia.

In conclusione, il Blue Monday potrebbe essere solo un termine coniato da una formula matematica, ma offre anche l’opportunità di riflettere sulla nostra salute mentale e sulla necessità di prendersi cura di noi stessi e degli altri. Affrontiamolo con positività, consapevoli che ogni giorno è una nuova possibilità di crescita e felicità.

Ulteriori approfondimenti e consigli su come “navigare” nel mondo del marketing e della vita quotidiana arriveranno a breve!

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